E alla fine il tanto apprezzato telino parasole, omaggio del Club per il 2023, è rimasto nella custodia! Un vero peccato… infatti il maltempo ha flagellato senza pietà buona parte del raduno che, nonostante il programma prevedesse molte locations esterne poco compatibili con la situazione meteorologica, è comunque risultato piacevole per la ricchezza dei suoi contenuti. La base della manifestazione era presso l’Hotel Monterosa di Ameno: la scelta si è rivelata davvero azzeccata in quanto il soggiorno si è svolto nel migliore dei modi; l’hotel si trova infatti in una zona molto tranquilla, dispone di ampi spazi per le auto e ci ha coccolato con una cucina a km zero di livello eccellente ed un servizio cortese e professionale. Complimenti a tutto lo staff. Come dicevamo in apertura, il bilancio è nettamente positivo e la presenza è stata variegata come non capitava da anni: ad esempio abbiamo contato la presenza di ben quattro rare Racer Berlinetta affiancate alla ancor più rara Racer Team di Vittorio Borghesi; oppure, come qualcuno ha fatto notare, non era mai capitato che nello stesso raduno si contassero auto con ben cinque diverse tonalità di giallo: è vero che è sempre il rosso a farla da padrone ma stavolta il giallo si è difeso bene, risultando uno dei colori più gettonati. Ma soprattutto ai nostri raduni si vedono sempre più facce nuove; e questo è il migliore indicatore della situazione. Via libera quindi al debutto di Martina e Lorenzo Contucci da Alessandria, Gianni e Benedetta Passalacqua da Varese e alle veloci ma significative presenze di Luigi Perin da Vittorio Veneto e Piero Contento di Villadossola. Le previsioni del tempo, a dir poco tragiche, trovavano conferma già nella giornata di giovedì quando era prevista una passeggiata tra le cappelle del Sacro Monte di Orta e la successiva discesa al centro del paese. Il Sacro Monte, patrimonio Unesco, raccoglie venti cappelle dedicate a San Francesco edificate tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘700. La pioggia battente ha costretto a velocizzare la visita dopo la quale buona parte dei partecipanti ha raggiunto la piazza di Orta sul lungolago. Qualcuno ha anche preso il battello per un salto sull’isola di San Giulio prima di rientrare in albergo dove nel frattempo erano arrivati altri amici: alla fine conteremo la presenza di trentatré equipaggi. Dopo la cena, caratterizzata dal consueto clima amichevole e gioioso, si è tenuta la presentazione del programma dei giorni successivi. E la mattina dopo il risveglio non è stato il massimo: la temperatura si era ulteriormente abbassata, la pioggia cadeva a scrosci e, come se questo non fosse sufficiente, un’insidiosa coltre di nebbia avvolgeva le montagne circostanti. A questo punto gli organizzatori, sebbene a malincuore, decidevano di sopprimere la tappa prevista al Santuario di Madonna del Sasso; questo in quanto la strada è particolarmente impegnativa ma soprattutto perché l’attrazione principale, dato il posizionamento sopra un alto sperone roccioso, è il magnifico panorama sul lago d’Orta che sarebbe risultato invisibile. Si è quindi deciso di dirigersi direttamente verso la seconda tappa, anche perché la forte pioggia avrebbe comunque allungato i tempi di trasferimento. Costeggiando la sponda occidentale del Lago d’Orta abbiamo quindi puntato verso Nord superando Pella, Nonio e Omegna per giungere infine in località Crusinallo presso la sede dell’Alessi, azienda leader mondiale nel settore dei casalinghi di design. Qui abbiamo trovato Francesca che ci ha magistralmente illustrato la storia dell’azienda, la sua evoluzione e la produzione attuale; dopo avere ammirato lo show room contenente tutta la produzione attuale (ma anche alcuni cimeli storici) il gruppo è stato suddiviso in due per questioni logistiche e mentre uno si dirigeva all’outlet (dove peraltro era in corso una promozione straordinaria di cui molti hanno approfittato) l’altro visitava il museo con la relativa collezione di prototipi. Non capita tutti i giorni di avere accesso ad una realtà così interessante e il maggior tempo a disposizione per la cancellazione della prima tappa è stato universalmente apprezzato. Alla fine della visita il serpentone delle Spider ha ripreso la direzione dell’hotel costeggiando stavolta la sponda orientale del lago d’Orta e il gruppo, una volta giunto in sala ristorante, ha fatto la conoscenza del Tapelucco alla Borgomanerese, un piatto unico tipico della zona, composto da carne stufata, gorgonzola e una particolare polenta che ha riscaldato anche i più infreddoliti ricaricandoli in vista di un pomeriggio in cui la pioggia concedeva una breve tregua; così siamo ripartiti in direzione di Stresa, la perla del lago Maggiore, dove era stato predisposto un parcheggio riservato a quattro passi dal lungolago. Il tempo di trasferirsi all’imbarcadero e salpare con destinazione Isola Bella e la pioggia ha ripreso a cadere incessante rovinando l’escursione e costringendo i partecipanti a cercare riparo. Il sabato, sebbene partito ancora una volta all’insegna del maltempo, si rivelerà più clemente. Siamo partiti di buon mattino in direzione di Verbania per raggiungere i magnifici giardini di Villa Taranto, dove le spider hanno fruito di un parcheggio riservato all’ingresso della villa, suscitando l’ammirazione degli altri visitatori, molti dei quali stranieri. Il parco, costituito da giardini abbelliti da terrazze, vasche, fontane e cascatelle, è ricco di fiori e di piante secolari, alcune delle quali esotiche e molto rare. Dopo circa un’ora la pioggia finalmente si è fermata, cosa che ha consentito di godere appieno della bellezza dei giardini fino all’approssimarsi dell’ora di pranzo. Siamo quindi ripartiti in direzione di Casale Corte Cerro dove ci aspettava il ristorante “Da Cicin” con la sua cucina tipica. Durante il pasto un automobilista urtava una delle spider in parcheggio e solo la provvidenziale presenza di due soci ha impedito che si desse alla fuga… no comment. Ripartiamo rifocillati puntando verso il piccolo paese di Mergozzo, affacciato sul lago omonimo: anche se piccolo, lo specchio d’acqua è molto pittoresco così come i vicoletti del borgo. Abbiamo dunque sistemato le auto in un’area riservata (praticamente l’unico parcheggio del paese!) raggiungendo il centro con una passeggiata sul lungolago. Il sole nel frattempo dava un po’ di conforto ai partecipanti e alle inumidite spider. A seguire la serata di gala con la consegna degli omaggi: un tagliere in ciliegio, prodotto artigianale della Valle Strona, personalizzato con il logo del Club e una bottiglia del tipico rosso delle Colline Novaresi, oltre a tre abbonamenti gentilmente messi a disposizione dal nostro sponsor Epocauto. Siamo già arrivati a domenica mattina e il raduno volge al termine: il tempo vira nuovamente verso il brutto e viene messo in dubbio il rispetto del programma: dopo una veloce verifica che ci conferma che al Mottarone fa molto freddo ma non piove, si decide di partire risalendo la montagna tristemente famosa per la tragedia della funivia; arrivando dal versante occidentale, che si affaccia sul lago d’Orta, la strada è molto bella, con un percorso che alterna boschi a vaste zone brulle che consentono di ammirare il panorama sottostante. E una volta giunti in cima, chi ha avuto la costanza di risalire la montagna per qualche minuto, nonostante la presenza di qualche coltre nebbiosa, ha potuto ammirare la vista dei laghi di Comabbio, Varese e Monate in area lombarda, oltre ovviamente ai laghi d’Orta, Maggiore e di Mergozzo. Con il pranzo finale in albergo il raduno giunge alla sua conclusione: il rito del carico dei bagagli e dei saluti ci fa capire che è davvero ora di tornare a casa ma niente paura: è tutto pronto per un nuovo meeting a poco più di un mese di distanza!
Arrivederci al prossimo raduno.