E con questo fanno tre e mettiamo in archivio il 2018! Dopo la Tuscia e Mantova stavolta è toccato al Casentino ospitare il nostro abituale incontro settembrino. Il raduno in due parole? E’ presto detto: un successo! Una location di prestigio, paesi con un passato importante, ma soprattutto tanta natura, in una zona poco conosciuta e nella quale ben pochi di noi sarebbero andati in assenza di questa occasione. Raduno splendido dunque, durante il quale anche il meteo ha dato una bella mano: le previsioni catastrofiche non si sono avverate e abbiamo preso solo una piccola precipitazione durante il rientro di sabato pomeriggio, ma è stata del tutto ininfluente: ci stavamo dimenticando di quanto fossero belli i raduni asciutti e stavolta il bilancio è del tutto positivo. Certo, il meteo ha inciso, ma è stato l’ottimo lavoro dell’organizzatore che ha portato al successo dell’evento, al quale hanno partecipato complessivamente 38 equipaggi, che sarebbero stati 41 se il diavolo non ci avesse messo la coda costringendo alcuni soci a disdire la prenotazione all’ultimo minuto: quindi un successo non solo per quanto riguarda la qualità dell’evento ma anche la quantità di partecipanti. Una menzione speciale merita la cura con cui è stato scelto il percorso: strade sinuose e ben tenute (stavolta le sospensioni non hanno dovuto fare gli straordinari!) ma soprattutto con pochi incroci, nessun semaforo e zero traffico: insomma la situazione ottimale per tenere in pugno la situazione; inoltre la scelta di percorrere la E45 per alcuni tratti ha consentito di sveltire il passo evitando i luoghi più impervi e affaticanti tanto per le auto quanto per i loro passeggeri. Una novità nella formula è stato il pranzo del giovedì compreso nella quota (invariata nonostante questo e nonostante l’albergo fosse un quattro stelle), aspetto molto apprezzato dai partecipanti. I quali, in alcuni casi, già dal martedì hanno raggiunto, sulle rive del piccolo lago di Acquapartita, l’hotel Miramonti, una delle tante stelle della galassia Batani Select Hotels, per potersi godere la splendida piscina e rilassarsi nella SPA, cose che i ritmi del raduno ben difficilmente consentono. Due parole sull’albergo: un vero quattro stelle, nella struttura e nei servizi, confortevole e immerso nel silenzio, con un’ottima cucina e vini di pregio, dotato anche di un capiente garage sotterraneo, cosa sempre apprezzata nei nostri incontri. E così, come dicevamo, il programma ufficiale ha avuto il via giovedì 13 settembre quando la colonia di spider in arrivo ad Acquapartita ha cominciato ad ingrossarsi. Nel pomeriggio, dopo avere attraversato il centro di San Piero in Bagno, si è risalita la Valle del Savio fino a 700 metri di altitudine per visitare il Castello di Corzano, o meglio i suoi resti, sui quali sorge la magnifica pieve dedicata alla Madonna. Si tratta di un oasi di pace particolarmente graziosa che i partecipanti hanno apprezzato, grazie anche alla presenza di una gentile guida che ha illustrato la storia locale. Dopo la sosta, “colpo di teatro” dell’organizzatore che, al di fuori del programma e all’insaputa di tutti, ha proposto una tappa presso l’apicoltura Facciani di San Piero in Bagno dove era stato allestito un ricco buffet di benvenuto, con tanto di torte casalinghe, unitamente ad una degustazione dei prodotti dell’azienda e possibilità di acquisto degli stessi. La colorata carovana di 850 ha quindi ripreso la strada per il Miramonti dove nel frattempo erano pervenuti ulteriori equipaggi; a seguire un cocktail di benvenuto nella hall, la cena al ristorante ed il briefing di presentazione del raduno in una sala congressi appositamente riservata. Il venerdì ha risvegliato i radunisti con un sole magnifico nonostante l’aria fresca e frizzante: in poche parole il clima ideale per godersi la spider: siamo così partiti lungo la strada delle Balze in direzione del Monte Fumaiolo: la strada attraversa la foresta Casentinese ed il percorso è stato uno dei più belli in assoluto nella storia dei raduni del Club. Giunti alla vetta, abbiamo parcheggiato le vetture all’ombra delle piante di alto fusto per raggiungere a piedi, dopo una passeggiata nel bosco, le sorgenti del Tevere, ove si trova una stele realizzata in epoca fascista per celebrare il fiume simbolo della capitale. Dopo la passeggiata siamo risaliti in macchina e attraversando il passo del Verghereto abbiamo lasciato la Romagna per scollinare in terra toscana, più precisamente sulle strade della provincia di Arezzo, solcate per la prima volta durante un nostro raduno. Una volta varcato l’Appennino il percorso si è fatto meno affascinante ma le strade sempre molto scorrevoli hanno impedito che il gruppo si spezzasse: nel giro di breve siamo quindi arrivati a La Verna, incantevole luogo sacro posto su un alto sperone di roccia. Parlare di La Verna significa parlare di San Francesco d’Assisi in quanto in questo luogo ricevette le Stigmate nel 1224: particolarmente suggestivi, oltre a tutto il complesso del santuario, anche la grotta del Santo e Sasso Spicco. Abbiamo optato per una visita libera dell’area intervallata da un pranzo presso l’ottimo Refettorio del Pellegrino. Al termine del pranzo qualche momento di suspence in quanto il nostro socio Calogero Latino ha accusato un malore ed è stato necessario fare intervenire un’ambulanza: provvidenziale la presenza del socio Alberto Baratta (medico rianimatore) che assieme a Giuditta (infermiera) non solo hanno prestato le prime cure ma con grande sensibilità hanno seguito il paziente fino all’ospedale di Bibbiena dal quale è stato dimesso in tarda serata. Terminata la visita del santuario abbiamo ripresto la marcia fino a Caprese Michelangelo, paese natale del celebre scultore: abbiamo visitato il complesso del castello, all’interno del quale si trova la casa natale ed una serie di riproduzioni delle più celebri opere del Buonarroti. Il rientro è avvenuto a passo spedito sulla E45, facilitando ancora una volta il percorso, a questo punto fattibile in totale autonomia. A seguire cena in albergo e successivamente una tombolata in sala congressi. Il tempo passa veloce e siamo già al sabato: raggiungiamo il vicino centro di Bagno di Romagna, dove una piazzetta adiacente il centro storico è stata interamente riservata alle nostre auto. Una guida turistica ci ha accolto e ci ha accompagnato per le vie del paese illustrandoci la storia e le principali attrazioni: in particolare i vari complessi termali (alle antiche Terme S.Agnese siamo stati ricevuti dal direttore che ci ha spiegato sia la storia delle terme, già note in epoca romana, sia le proprietà medicamentose delle acque), la Basilica dell’Assunta (affacciata in piazza Ricasoli, con un campanile alto 39 metri, custodisce tra le altre cose un fonte battesimale risalente al mille ed una Madonna dipinta nella bottega di Donatello) ed il Palazzo del Capitano, simbolo della cittadina e sede del Parco Foreste Casentinesi. Non è mancato un po di tempo libero per shopping e aperitivi, prima di ritornare alle auto e puntare verso Santa Sofia: abbiamo attraversato il passo del Carnaio, teatro di una tappa del giro d’Italia, per giungere alla caratteristica piazzetta di Biserno, dove ci aspettava la trattoria “La Vera Romagna” per un pranzo tipico; la vicinanza con la Toscana si fa sentire nel menù, che presenta un interessante mix tra le cucine delle due regioni: ad esempio la panzanella, piatto tipico toscano, si affianca alle lasagne. Ripartiamo per la principale attrazione della zona: il lago di Ridracoli, preziosa riserva d’acqua per tutta la Romagna, formato da una diga alta 100 metri che sbarra il corso del fiume Bidente: per dare un’idea della capienza del bacino, al momento della visita (quindi con il livello al minimo dato che è fine estate) conteneva 17 milioni di metri cubi d’acqua…. Per la prima volta nella storia del Club abbiamo avuto il permesso di schierare in modo spettacolare le vetture sulla carreggiata della diga: lasciamo che a parlare siano le foto, i commenti sono superflui… a seguire ci siamo spostati nel vicino Idro, ecomuseo delle acque di Ridracoli e della fauna locale: nonostante non tutti gradiscano le soste ai musei, va detto che la visita (libera) è stata molto interessante. A questo punto siamo ripartiti in direzione dell’albergo: soltanto pochi arditi hanno osato viaggiare scoperti e sulla via del rientro un leggero temporale ha costretto a chiudere le auto, ma fortunatamente si è trattato davvero di poche gocce e di scarsa durata, giusto per impedirci di dire che abbiamo avuto sole per tutto il raduno. La serata di gala, come da tradizione, è stata animata da musica dal vivo, premiazioni, danze e karaoke; in particolare abbiamo assistito ad una nuova performance di Cristina che, tra i vari valletti, ha avuto anche il brillantissimo Gastone, il nostro decano di nuovo in splendida forma. Il tempo, quando si è in splendida compagnia, vola alla velocità della luce: siamo già a domenica mattina quando raggiungiamo Sarsina e riempiamo di spiderine la piazza principale, dedicata al commediografo Tito Maccio Plauto, per l’occasione riservata alle nostre vetture, molto ammirate dai residenti. Partiamo con una visita guidata alle rovine di epoca romana, in particolare ad alcune tombe e ai resti del foro, per poi dedicarci alla Basilica di san Vicinio. Al suo interno sono custodite le reliquie del santo ed il suo collare miracoloso, cui vengono attribuite proprietà taumaturgiche nei confronti delle possessioni diaboliche: infatti all’interno della Basilica vengono praticati esorcismi da parte di sacerdoti appositamente autorizzati, uno dei quali era presente in occasione del nostro passaggio. A lato della chiesa invece si trova il museo diocesano di arte sacra, che raccoglie vari reperti provenienti dalle chiese minori del territorio, tra cui una interessante raccolta di antiche campane. Ultimo aperitivo in piazza e poi rientro in albergo per il pranzo conclusivo. Un raduno ben riuscito e ricco di contenuti chiude quindi le attività del 2018. Sono in fase di definizione i dettagli dei raduni del 2019 mentre sono già stati individuati gli organizzatori per il 2020: una pianificazione incessante e meticolosa con un sola intenzione: offrirvi sempre il meglio possibile. Perché questo gruppo se lo merita veramente!
Arrivederci al prossimo raduno.