E finalmente i teli antisole, omaggio dello scorso anno, sono tornati utili! Bello, anzi bellissimo il tempo durante il nostro primo raduno del 2024: giornate ideali con un cielo che più celeste non si può ma con un’arietta fresca che spesso ha richiesto l’uso della felpa, praticamente il clima ideale per girare con una spider. Pensando al maltempo che ci ha perseguitato lo scorso anno sul lago Maggiore, ma anche al repentino cambio del meteo nei giorni immediatamente successivi al nostro ritrovo marchigiano, c’è di che ritenersi davvero fortunati. Andiamo quindi a raccontare questi splendidi quattro giorni per trasmetterne le sensazioni a chi non ha partecipato e per farle rivivere a chi invece era presente; e a proposito di presenze: rimarchevole la presenza di Giovanni e Leda Pintaudi arrivati dalla Sicilia, ma erano davvero tante le regioni rappresentate: dal Piemonte alla Campania, dal Veneto a tutte le regioni dell’Italia centrale passando attraverso l’Emilia Romagna. Insomma un parterre variegato e colorato che ha suscitato l’ammirazione di chi ha avuto modo di vederlo. Grande il lavoro di organizzazione svolto da Francesco ed Elisabetta con il supporto del direttivo: siamo come base all’Hotel Le Terrazze di Grottammare, del quale abbiamo apprezzato ubicazione, struttura e cucina: Nikola, il direttore, è stato davvero un prezioso alleato per la buona riuscita del nostro evento. Giovedì pomeriggio partiamo in fila indiana con destinazione Campofilone: purtroppo la macchina di Remo e Miranda ha un guasto in mezzo alla campagna ma vari soci si mobilitano per aiutarli: Gianluca li assiste a bordo strada, Valter recupera la vettura con il carrello e la trasporta in officina mentre Aldo effettua volentieri il servizio taxi. Una volta arrivati ci attende la visita del pastificio artigianale La Campofilone che, come abbiamo modo di vedere, non produce soltanto i celebri “maccheroncini” ma anche altri formati di pasta. Siamo accolti dai titolari che ci descrivono la filiera corta che caratterizza l’azienda: viene lavorato solo il grano prodotto localmente, le uova utilizzate per l’impasto provengono da allevamenti di proprietà che garantiscono, oltre alla qualità del prodotto, anche il benessere degli animali. A questo punto passiamo alla visita del reparto produttivo, assistendo alle varie fasi dietro ad una vetrata per comprensibili ragioni di igiene: vediamo fuoriuscire la sfoglia dall’impastatrice, la fase di essicazione, il taglio nel formato desiderato e infine il confezionamento nei vassoi fino alla chiusura degli scatoloni pronti per la spedizione. Chiaramente stiamo parlando di prodotti diversi dalle paste a produzione industriale, con qualità e costi nemmeno comparabili tra loro. Dopo l’immancabile passaggio allo spaccio aziendale, lasciamo Campofilone soddisfatti per avere aggiunto questa tappa alle varie visite di siti produttivi realizzate nel corso degli anni e puntiamo di nuovo verso Le Terrazze a Grottammare dove nel frattempo sono arrivati ulteriori equipaggi; al raduno hanno partecipato anche due equipaggi non soci: Evelio e Rossana Costantini, provenienti da Assisi, non sono nuove conoscenze in quanto erano già intervenuti in occasione del raduno in Tuscia nel 2018 mentre Filoteo ed Elda Andreoli, arrivati da Castelnuovo Vomano (Teramo) hanno preso contatto con il Club per la prima volta. Una serata tipica marchigiana con il meglio del menù dell’entroterra ha rifocillato i partecipanti prima del consueto briefing di presentazione dell’evento. Le lancette girano velocemente e siamo già a venerdì mattina: la nostra meta è lo splendido centro di Ascoli Piceno; dobbiamo però affrontare il traffico infernale della SS16 Adriatica che rende necessario qualche minuto di sosta intermedia per ricompattare il gruppo. La sistemazione in piazza Ventidio Basso non è delle più scenografiche a causa di un cantiere, però siamo veramente a due passi dai principali punti di attrazione del capoluogo piceno. Cominciamo quindi con la visita guidata al Teatro Ventidio Basso, posto di fronte al chiostro maggiore di San Francesco, per poi spostarci nelle viuzze del centro fino alla celebre Piazza del Popolo e alla meno famosa ma bellissima piazza Arringo, dove si trova anche la Cattedrale. E proprio in piazza Arringo pranziamo all’aperto all’Osteria Anno Mille poi, tornando alle vetture, facciamo una sosta presso lo storico Caffè Meletti, casa della celebre Anisetta. Il tempo vola ed è già ora di riavviare i motori: puntiamo infatti verso il comune di Montefortino per raggiungere il santuario di Madonna dell’Ambro. Il percorso avviene su strade collinari in mezzo al verde e finalmente scorgiamo la chiesa, circondata da boschi e fiancheggiata da un corso d’acqua in un contesto davvero paradisiaco. Le vetture fanno bella mostra di sé nel piazzale sottostante e cogliamo l’occasione per una benedizione delle auto da parte di uno dei frati del santuario. La strada per il rientro in hotel è ancora lunga e bisogna ripartire, anche se la pace del luogo consiglierebbe una sosta più lunga. Torniamo in hotel dove ci aspetta un’ottima cena a base di pesce. E siamo al sabato: oggi i percorsi sono più brevi rispetto a quelli del venerdì. Puntiamo quindi verso Monteprandone: la prima sosta è presso l’Accademia dell’arte presepiale dove un gruppo di amatori (che sarebbe più giusto definire veri e propri artisti) persegue la realizzazione di diorami con presepi ambientati in luoghi inconsueti (un esempio su tutti: tra i canali di Venezia) e con una definizione dei dettagli impressionante: per questa sosta dobbiamo essere davvero grati a Elisabetta e Francesco perché senza di loro ci saremmo limitati ad una visita dei monumenti perdendoci questa magnifica opportunità. Ripartiamo per visitare il borgo dove ci attende una guida che ci illustra la storia del paese e ci accompagna tra vicoli e monumenti partendo dalla piazza da cui si scorge il mare a perdita d’occhio. Monteprandone meriterebbe una sosta più lunga ma il tempo è tiranno: come sempre i raduni del club forniscono un ottimo spunto per un’esplorazione più accurata da farsi in futuro. Rientriamo quindi a Grottammare per il pranzo. Il tempo per una rinfrescata e ripartiamo per la magnifica Offida che ci ha riservato la centralissima Piazza del Popolo per la sosta delle spider: il colpo d’occhio è notevole e attira l’attenzione di residenti e turisti. Ci incamminiamo per raggiungere la chiesa di Santa Maria essere strutturata su due livelli e l’ingresso avviene da quello inferiore, ovvero dalla cripta. Una guida preparata e coinvolgente ci racconta la storia del paese e della chiesa che, al piano superiore, è interessata da importanti lavori di restauro. Rientriamo verso il paese fermandoci presso il Museo del merletto a tombolo, dove assistiamo anche ad una dimostrazione della tecnica di lavorazione; nello stesso palazzo si trovano anche il Museo delle Tradizioni Popolari, il Museo Archeologico e la pinacoteca comunale; effettuiamo una visita di tutto il complesso prima di ritornare verso piazza del Popolo e intrattenerci tra le macchine all’ombra del teatro e del palazzo comunale. Come sappiamo bene è scontato che durante i raduni ci siano delle soste a sfondo gastronomico: ripartiamo quindi per Ripatransone per uno spuntino con degustazione vini presso la Cantina Colli Ripani; accolti con entusiasmo dalla presidentessa e dall’enologo, effettuiamo una degustazione di alcune delle numerose etichette a catalogo; a seguire, come da tradizione, scatta il passaggio allo spaccio: tutti vogliono portarsi a casa qualche prodotto tipico come souvenir. Ripartiamo dalla cantina in direzione Grottammare dove ci aspetta la cena di gala alla quale seguono le premiazioni con la consegna ai partecipanti di una elegante lampada in sale dell’Himalaya, un omaggio particolare e originale che denota ancora una volta la cura con cui Francesco ed Elisabetta hanno organizzato l’evento. E per il dopocena una simpatica sorpresa: oltre alla musica dal vivo abbiamo un programma di intrattenimento con Angelo Carestia, presentatore e cabarettista di professione, che ha preso i comandi della serata in un’atmosfera davvero coinvolgente. La fine del raduno si avvicina e domenica mattina ci spostiamo a Grottammare Alta, il nucleo storico della cittadina marinara che ci ospita. Sistemiamo le auto in un parcheggio-belvedere che domina la costa e iniziamo la visita accompagnati da una guida che ci illustra storia e segreti del borgo e dei suoi monumenti. Torniamo quindi in hotel per il pranzo conclusivo, come sempre velato da un filo di malinconia perché il raduno tanto atteso è già finito. Ma niente paura: poco più di un mese e vi sarà una nuova occasione di incontro al meeting di Mirandola.
Arrivederci al prossimo raduno.