Sembrava nato davvero sotto una cattiva stella quello che poi si è rivelato essere un magnifico raduno che ha visto intervenire 38 equipaggi: un numero non da poco date l’ubicazione e l’assenza forzata di numerosi habitué. Giovedì, ore 12 circa, mi sto dirigendo (stavolta da solo, anche Federica fa parte degli assenti) a Todi e ho passato da poco Perugia. Suona il telefono e sento quello che non avrei voluto sentire: Gianluca, il nostro organizzatore, affranto mi informa di essere appiedato nella campagna todina a causa del pescaggio di carburante sporco. Cerco di rincuorarlo dando la mia disponibilità nel raggiungerlo a breve per cercare di dare una mano. Il tempo di riappendere e l’accensione immediata della spia rossa della dinamo mi fa ben presto capire che sono nei guai, molto più di lui… come inizio non c’è male: Gianluca tenta di arrangiarsi come può (costruirà un filtro rudimentale ma efficace utilizzando le cialde di caffè comprate in un supermercato!) mentre io sono costretto ad abbandonare la spider in un’officina di Deruta e a raggiungere Todi con mezzi di fortuna. E anche se il prosieguo del raduno sarà costellato di circostanze infauste di vario tipo, abbiamo tutti tenuto duro e cercato di aiutarci a vicenda: ancora una volta nel momento del bisogno la coesione del gruppo, punto di forza di questo club, è emersa in maniera netta. Dopo questa premessa, più per dovere di cronaca che altro, passiamo a descrivere questi quattro giorni per farli rivivere sia a chi era presente sia a chi non ha potuto partecipare. Giovedì verso ora di pranzo sulle strade di Todi è impossibile non notare un anomalo movimento di spider: i vari equipaggi stanno raggiungendo l’Hotel Tuder, per il quale ci sembra giusto spendere parole di elogio: la struttura si è rivelata elegante ed inappuntabile, ottima la cucina e grande la professionalità dello staff capitanato da Isauro e Cristina: tutti i partecipanti hanno espresso unanimi consensi confermando la bontà della scelta compiuta dall’organizzatore. Al debutto una simpatica coppia proveniente dalla provincia di Avellino: Marisa e Aldo De Nicola sono stati accolti con entusiasmo da tutto il gruppo e hanno portato una ventata di novità; non sono mancate anche presenze limitate al weekend quali quella dei coniugi Proietti, residenti nei paraggi e presentatisi a bordo di una magnifica prima serie di colore celeste. Per il resto provenienze alquanto variegate, da Torino a Palermo con tutto quanto ci sta in mezzo e non solo visto che anche stavolta siamo stati allietati dalla presenza dell’equipaggio francese composto da Stefano ed Amélie; assai differenziata anche l’età dei presenti e, manco a dirlo, la parata di colori delle nostre 850.
Inizio morbido nel pomeriggio con un giro sulle panoramiche colline che circondano Todi sotto un bel sole che, purtroppo, ci abbandonerà sabato e domenica. La sosta è presso le Cantine Peppucci, situate su un magnifico poggio: ci viene offerta una degustazione della loro produzione: molto apprezzato il Grechetto e rimarchevole l’ottimo Sagrantino. Rientriamo in albergo e dopo cena il nostro organizzatore espone il programma dei giorni seguenti, ricordando anche gli sponsor Epocauto, Gruppo Cantine Gavioli Donelli Giacobazzi e BPER. La mattina dopo ci buttiamo nel ternano e raggiungiamo San Gemini dopo un magnifico percorso in saliscendi: il nostro obiettivo però non è il paese, bensì lo stabilimento che imbottiglia la celebre acqua minerale Sangemini, storica fonte di recente entrata nell’orbita del colosso Norda. Fabia, Grazia e Amerina sono gli altri marchi di acqua imbottigliati in loco: non mancano anche confezionamenti specifici per conto della grande distribuzione con marchi dedicati. Accompagnati da tecnici gentili e molto preparati che ci hanno illustrato le varie fasi del processo produttivo, abbiamo potuto visitare il reparto confezionamento: molto interessante assistere alle fasi di termoformatura delle bottiglie vuote ed il successivo confezionamento una volte riempite: per motivi di igiene non abbiamo potuto accedere alla camera asettica dove materialmente avviene l’imbottigliamento. La visita si è rivelata davvero interessante e l’incessante serie di domande poste agli accompagnatori ne è la conferma. Per stare in tema di acqua ci siamo quindi diretti a Terni alla Cascata delle Marmore: sfruttando l’auto dei nostri amici francesi (ribattezzata affettuosamente “Gendarmerie”) come “scudo” nelle rotonde, abbiamo raggiunto il parcheggio e siamo entrati nel parco suddividendoci nei vari percorsi: lo spettacolo della cascata più alta d’Europa è davvero magnifico e, dal momento che alle 13, il flusso d’acqua viene notevolmente ridotto per alimentare una centrale idroelettrica, è stato più facile fare foto per via della minore quantità di vapore acqueo presente. A questo punto abbiamo raggiunto Ferentillo dove ci aspettava il pranzo presso l’Osteria del Trap, situata sulle rive di un laghetto: ottimo il menù a base di specialità locali, rilassante l’atmosfera: alla fine abbiamo indugiato chiacchierando e siamo ripartiti per Campello sul Clitunno, dove ci attendevano visita e degustazione presso l’azienda olearia Marfuga: un filmato ci ha illustrato la storia dell’azienda prima di procedere con gli assaggi e gli acquisti. Nuovo percorso panoramico per rientrare in albergo in vista della giornata successiva che si preannunciava ricca di impegni. Si comincia infatti con la visita di Monte Castello di Vibio, che si fregia di possedere il più piccolo teatro del mondo: in effetti il teatro è tanto bello quanto piccolo; non manca una visita guidata per le strade del centro con tanto di salita sulla torre. Riaccendiamo i motori e puntiamo verso Orvieto che raggiungiamo non senza difficoltà: una strada chiusa per una cronoscalata ci costringe infatti ad allungare il percorso ed un vigile, non informato del nostro arrivo in piazza Duomo, fa il resto, facendoci perdere ulteriore tempo. Alla fine riusciamo a posteggiare le vetture all’ombra del celebre Duomo al quale, per una volta, i numerosissimi turisti voltano le spalle per immortalare le nostre spider. Pranziamo presso il ristorante “Da Maurizio” e rimane il tempo per una visita libera, mentre gli organizzatori si prodigano per assistere una vettura in panne. Ci lasciamo quindi alle spalle la splendida Orvieto per puntare verso il vicino Lazio tramite una strada molto bella che digrada verso il lago di Bolsena: dopo avere attraversato la località omonima, raggiungiamo Montefiascone; stavolta il parcheggio delle vetture procede senza intoppi ai margini del centro storico con vista lago. Mentre ci stiamo disperdendo per le strade un crescente di tuoni e lampi consiglia di rimettere in moto le vetture e di squagliarsela: purtroppo l’appuntamento con l’acquazzone è rinviato di una manciata di minuti, quando ci troviamo in sosta presso la Cantina Sociale di Montefiascone che ci accoglie con una magnifica tavolata di prodotti tipici in degustazione assieme ai vini della Casa: perno della produzione è il celebre “Est!Est!Est!” del quale ci viene illustrata la storia. Dopo l’immancabile assalto allo spaccio, ripartiamo in direzione di Todi passando per Lubriano, da dove si scorge in lontananza la magnifica Civita di Bagnoregio, arroccata su uno sperone di tufo; da lì proseguiamo lungo il lago di Corbara, bacino artificiale lungo il corso del fiume Tevere, per rientrare in albergo a Todi dove ci attende una magnifica cena di gala, allietata da musica dal vivo., che si protrae fino a tardi, quando si abbandonano i tavoli per scatenarsi in pista. Davvero magnifica la torta, decorata con il bozzetto originale di Giugiaro. Siamo già all’ultimo giorno: domenica mattina il tempo concede una tregua e possiamo visitare Todi con le vetture aperte: sostiamo dapprima alla chiesa di Santa Maria della Consolazione poi puntiamo verso piazza Garibaldi dove, a lato del Municipio, parcheggiamo su una terrazza che offre una vista splendida sulla campagna circostante. Visita libera anche a Todi: i radunisti si disperdono per le viuzze del centro prima di ritrovarsi per il rientro in albergo, dove ci attende il pranzo conclusivo. Al momento di ripartire, dopo i saluti di rito, l’ultima beffa: il maltempo si ricorda ancora di noi e ci accompagna fino all’Autosole. In conclusione una quattro giorni splendida, ambientata in zone davvero pregevoli sia per il patrimonio artistico-culturale che per quello enogastronomico. Ora ci aspettano alcuni mesi di forzata lontananza e pertanto diamo appuntamento a tutti alla prossima assemblea che si terrà nel 2017. Chiudiamo con i ringraziamenti di rito: in primis al nostro organizzatore Gianluca Mancini, e poi a tutti i partecipanti che hanno voluto condividere con noi questi magnifici momenti. Per quanto riguarda le strutture che ci hanno ospitato ringraziamo l’Hotel Tuder, l’Osteria del Trap ed il Ristorante “Da Maurizio”. Inoltre l’azienda agricola Marfuga, le Cantine Peppucci e la Cantina di Montefiascone. Si ringraziano anche i comuni di Todi, Orvieto, Montecastello di Vibio, Terni e Montefiascone per il supporto e la collaborazione accordati.